L’8 marzo, celebriamo la giornata internazionale della donna, un momento non solo per riflettere sui progressi compiuti nella lotta per i diritti delle donne, ma anche per rinnovare il nostro impegno per un futuro più equo.

Quest’anno, intendiamo farlo con una consapevolezza più profonda, ricordando le tragiche sorti della concittadine Cezara Musteata e Yana Malaiko e riaffermando che il rispetto per la figura femminile e la battaglia contro il femminicidio devono essere, rispettivamente, coltivato e combattuta con vigore ogni giorno dell’anno.

Mentre celebriamo le conquiste delle donne e ci congratuliamo con noi stessi per i progressi compiuti, infatti, dobbiamo anche essere onesti riguardo alle sfide (tante) che, ancora, dobbiamo affrontare.
Il femminicidio e la violenza di genere rimangono una realtà diffusa in molte parti del mondo, un mondo, peraltro, che popoliamo, che non è altro e che non è distante e, proprio per questo, dobbiamo fare di più per proteggere le donne e le ragazze dalla violenza e dall’oppressione.

Ricordare Cezara e Yana in questa giornata speciale è un modo per onorare la loro memoria e per riaffermare l’impegno nel combattere le disparità: non possiamo, difatti, limitarci a respirare il profumo di mimosa l’8 Marzo e restare in silenzio di fronte alla violenza contro le donne; dobbiamo alzarci e agire, sia a livello individuale che collettivo e questo vale, almeno per noi, per ogni ambito in cui la donna, ancora, nell’Italia del 2024, è ancora vittima di soprusi e nette diseguaglianze (salariali e lavorative, ad esempio).

Mentre, quindi, auguriamo a tutte le donne una felice giornata internazionale della donna, riconosciamo che il vero significato di questa festa va oltre i gli auguri stessi e anche i fiori: è, infatti, un’occasione per riflettere sulle sfide che ancora dobbiamo affrontare e per impegnarci a fare di più per creare un mondo più inclusivo ed equo per tutte le donne e le ragazze, affinché l’8 marzo sia, senza retorica, ogni giorno.

8 marzo: giornata internazionale delle donne secondo l’ONU

Agire contro la violenza sulle donne