Con sentenza n. 710/2021 il Tribunale di Mantova mi assolve pienamente dalle accuse di diffamazione avanzate da Indecast; al tempo stesso Indecast è stata condannata a risarcirmi per le spese di lite la somma di 6.303 Euro più IVA.
Il Tribunale ha stabilito che le mie dichiarazioni non ebbero portata diffamatoria nei confronti di Indecast ma, al contrario, sussiste il legittimo esercizio del diritto di critica politica: il grande rilievo sociale svolto da Indecast nell’ambito della comunità, giustifica una costante opera di vigilanza e, se necessario, di critica da parte sia dei cittadini e, a maggior ragione, dei rappresentanti dagli stessi eletti presso le istituzioni comunali.
La sentenza conferma che all’epoca dei fatti, nel mio ruolo di consigliere comunale di opposizione, ero pienamente legittimato ad intervenire sulla questione e a porre, anche pubblicamente, quesiti circa le cause delle lamentele di cittadini e che le mie dichiarazioni non furono frutto di una volontà diffamatoria nei confronti dell’operato di Indecast ma di un’interpretazione differente e legittima delle norme regionali ed europee.
L’assoluzione netta e chiara mi spinge a riflettere con orgoglio su quello che è stato il mio impegno dell’attività politica: essere al servizio dei cittadini e delle loro esigenze. Una riflessione va fatta anche sui ruoli tra opposizione e maggioranza. Il compito dell’opposizione è quello di vigilare sull’operato di un’amministrazione e, se necessario, criticarlo. Gli amministratori che non vogliono essere criticati, a mio modo di vedere, non dovrebbero occuparsi della “cosa pubblica”: dovrebbero dimettersi.
I 6.303 Euro più IVA del mio risarcimento a cui vanno aggiunte le ulteriori spese legali sostenute da Indacast sono l’unità di misura reale e concreta, purtroppo la “dimensione” sono i soldi pubblici, con cui i cittadini potranno dare un valore l’arroganza di chi si intestò trionfante la decisione, anche politica, di intraprendere le vie legali nei miei confronti.